LE CORBUSIER E LA SPAGNA. CON LA RIPRODUZIONE DEI CARNETS BARCELONE E C10 DI LE CORBUSIER

LE CORBUSIER E LA SPAGNA. CON LA RIPRODUZIONE DEI CARNETS BARCELONE E C10 DI LE CORBUSIER.

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.Il volume presenta, i disegni contenuti nei taccuini di viaggio di Le Corbusier. Schizzi a matita, disegni a pastello e appunti di varia natura documentano suggestioni curiosità e interessi dell'architetto francese in viaggio in Spagna nel corso degli anni trenta. Tra il 1928 e il 1932 Le Corbusier visitò la Spagna nel corso di cinque soggiorni: visite ufficiali o viaggi in compagnia del fratello, Pierre Jeanneret, e Fernand Léger. Le impressioni registrate durante questi viaggi sono riportate in forma di appunti e schizzi in carnet. Le Corbusier annota osservazioni da turista colto, particolari architettonici, paesaggi e figure femminili. Un saggio di Juan José Lahuerta introduce la presentazione dei disegni raccolti in due diversi carnet - il carnet C10 e il carnet Barcelone/Barrio Chino/Majorque 1931 -, e ne svela il significato in un attento e approfondito studio critico. I due quaderni sono oggi conservati presso la Fondation Le Corbusier di Parigi. Le Corbusier e la Spagna è un saggio di Juan José Lahuerta che accompagna la riproduzione di due taccuini di viaggio di Le Corbusier: il carnet di Barcelone e lo Sketchbook C10 datati 1932. Le Corbusier è in Spagna per la prima volta nel maggio 1928 invitato a tenere alcune conferenze: attraversa tutta la Castiglia per arrivare a Madrid, e visita Segovia e Toledo. L'incontro con la Spagna "ardente e mistica" con i suoi paesaggi e cattedrali, il canto e la corrida affascinano il giovane architetto. Ritorna nel luglio del 1930 come nell'estate successiva, in forma privata accompagnato da 'amici', e scopre la Barcellona di Gaudì. Anche negli anni successivi la Spagna sarà fonte di ispirazione: alla fine degli anni 30, in pieno regime franchista, la serie di opere legate alle donne spagnole sono il coronamento della Spagna che l'architetto aveva proiettato nel corso dei suoi viaggi, dove violenza ed eros si intrecciano e le donne sono "come metafora del paesaggio e della città, di ciò che si esibisce e si ignora, della costruzione e delle distruzione, dell'ordine e del disordine, di ciò che si confronta e di ciò che è complementare". Lo sguardo e il pensiero di Le Corbusier appaiono quelle del viaggiatore francese dell'epoca: non solo i paesaggi castigliani austeri, tori e flamenco ma anche El Greco e Goya. Attraverso i romanzi di Maurice Barrès, di Francis Carco, di Henry Millon de Montherlant, oppure attraverso la riscoperta dell'Oriente, nel 1930, con il centenario dell'Occupazione francese dell'Algeria, la Spagna visitata dall'architetto assume nel contempo la stratificazione dalle molte suggestioni dell'epoca. L'eco della cultura del tempo è rintracciabile negli scritti, oltre che di Le Corbusier, di diversi collaboratori dell' Esprit Nouveau. Lahuerta in tutto questo guida, evocando, suggerendo, creando relazioni in modo da non lasciare il lettore 'isolato' unicamente nella visione dei disegni contenuti nei due taccuini lecorbusieriani. "Un paese violento e contrastato: nella contrapposizione brutale delle geometrie Le Corbusier scopre l'ardore...La Spagna, scrive, è corrida e flamenco e le due cose di definiscono nello stesso modo con le stesse parole: esattezza, purezza, economia, efficienza".

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